Piove da due giorni. Il nostro giardino non è più verde vivo come questa primavera. Me ne sto qui, al tavolo vicino la finestra, osservo le gocce
rimbalzare sulle ultime foglie imbrunite del nostro albero preferito.
Ti ricordi quanti baci ci siamo dati sotto quell’acero? Quante volte
abbiamo premuto le nostre guance quasi a farci male? Perchè noi volevamo
farci male, volevamo sentirci, soffrire, morire del nostro amore. Mi sei sempre piaciuto, anche prima di incontrarti, io ti pensavo già.
Perchè anche se ancora non ti avevo, sapevo che da qualche parte tu
c’eri. E infatti ti ho trovato. Ho trovato le tue grandi mani sempre
calde, i tuoi occhi perennemente incollati sui miei. La tua voce,
colonna sonora della mia esistenza. A te ho affidato tutto: le mie
qualità, i miei difetti, i miei problemi e le mie speranze. Tu hai preso
tutto questo e l’hai custodito con gelosia. L’hai fatto per dieci
anni, gli unici in cui posso dire di aver davvero vissuto. Hai reso
bella ogni cosa, anche la peggiore. Grazie a te ho superato
ogni dolore, ogni abbandono e delusione. Vorrei tanto poterti prestare
il mio sguardo, così potresti tu stesso vedere la bellezza del tuo. Non mi credi mai quando ti dico che hai degli occhi magnifici. Guardi
per terra e sorridi imbarazzato. Perchè tanta insicurezza? Ti vorrei
sempre con me, ho bisogno di tutto ciò che sei. Ma non sarà più
possibile. C’era ancora il sole questa mattina, quando te ne sei
andato. Mi hanno detto che quando il tuo cuore ha smesso di battere,
c’era un silenzio surreale. Avrei voluto trovare la forza per essere lì
con te. Perdonami. Non ti dimenticherò mai, amore mio. Ti penserò sempre. Ti regalerò delle rose, e se mi cercherai, mi troverai qui.
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