Gelide gocce di rugiada al mattino scorrono lungo la stanca collina riscaldate dal sole di maggio. Nello specchio la solitaria figura pensa all'altra metà della giovinezza nascosta nel pineto,d'amore consumato,deluso abbandonato. La felicità della frescura estiva ed i sorrisi e le promesse. Tutto quel tempo sacrificato all'altare sognando la fine di un incubo e poi,spalancando gli occhi di vetro, la cruda realtà senza pace. Tornerai ad illuminare le notti ventose, vagherai poi nelle perdute stanze con la grazia del tuo sorriso? La ninfa senz'anima attende al di là del colle, si cela in un campo di girasoli. Raccoglie piccole lacrime infrante e le regala fiduciosa al cielo con una preghiera. Prende ogni frammento fra le sue mani bianche e lo ama come si ama l'arcobaleno.
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