giovedì 9 maggio 2013

IL SOGNO

Per nessun altro, amore, avrei spezzato questo beato sogno. Buon tema alla ragione
troppo forte per la fantasia. Fosti saggia a destarmi. E tuttavia tu non spezzi il mio sogno, lo prolunghi.Tu così vera che pensarti basta per fare veri i sogni e le favole storia. Entra fra queste braccia. Se ti parve meglio per me non sognar tutto il sogno ora viviamo il resto. Come il lampo o un bagliore di candela, i tuoi occhi, non già il rumore, mi destarono. Pure io ti credetti sulle prime un angelo. Ma quando vidi che mi vedevi in cuore sapevi i miei pensieri oltre l’arte di un angelo quando sapesti il sogno, quando sapesti quando la troppa gioia mi avrebbe destato e venisti, confesso che profano sarebbe stato crederti qualcos’altro da te. Il venire, il restare ti rivelò: tu sola. Ma ora il levarti ti fa dubitare che tu non sia più tu. Debole quell’amore di cui più forte è la paura e non è tutto spirito limpido e valoroso se è misto di timore, di pudore, di onore. Forse, come le torce che debbono esser pronte sono accese e rispente, così tu tratti me. Venisti per accendermi, vai per venire. Ed io sognerò nuovamente quella speranza, ma per non morire.

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